Skip to content

Tartarughe domestiche e letargo. Come si fa?

Dott.ssa Francesca Elia

Che cos’è il letargo?

Il letargo è conosciuto come il sonno invernale e non è altro che una strategia che gli animali mettono in atto come protezione dal freddo. Le tartarughe hanno un metabolismo che dipende dalla temperatura esterna (animali ectotermi); per questo, a seconda della specie e dell’habitat in cui si trovano, vanno naturalmente incontro a periodi di ibernazione (letargo invernale) o anche di estivazione (protezione dalle alte temperature estive).
In questi periodi tutte le funzioni vitali dell’organismo rallentano, in modo da determinare un minimo consumo energetico e quindi permettere la sopravvivenza dell’animale anche senza alimentazione ed idratazione.

Le tartarughe autoctone (testudo Hermanni e Graeca) vanno fisiologicamente in letargo nei mesi più freddi. Mano mano che le temperature si abbassano gli esemplari di queste specie mangiano sempre meno, fino a cessare totalmente di alimentarsi. Quindi scavano sotto terra fino seppellirsi totalmente. Rimangono in quella posizione da ottobre e marzo (con variazioni di periodo in relazione alla temperatura esterna).
Anche se può sembrare un lungo pisolino, in realtà si tratta di un periodo rischioso per la tartaruga che si trova ad affrontare, impotente, cambiamenti climatici improvvisi, attacchi di predatori quali ratti o corvi e possibili acutizzazione di patologie latenti. Allo stesso tempo è un periodo molto importante, che da riposo all’organismo e prepara ad una nuova stagione di accrescimento e di riproduzione.

Anche se può sembrare un lungo pisolino,
in realtà si tratta di un periodo rischioso per la tartaruga

Le temperature giuste per il letargo

Abbiamo visto che il letargo è un periodo in cui l’equilibrio della tartaruga è molto fragile. La temperatura ideale è compresa tra i 2 e i 10 °C.
Una temperatura più alta, tra 10°C e 18 °C, manterrebbe la tartaruga ancora in grado di muoversi e  consumare energia ma senza avere la forza di alimentarsi ed idratarsi.
Quindi la tartaruga andrebbe incontro ad un deficit energetico che risulterebbe in dimagrimento eccessivo, perdita di tono muscolare e disidratazione. In questa condizione precaria inoltre è più probabile che un sistema immunitario “ addormentato” non riesca a fronteggiare virus e batteri causando la comparsa di patologie soprattutto a carico del sistema respiratorio. Al contrario una temperatura più bassa, inferiore ai 2°C, potrebbe causare lesioni da congelamento.

Come si fa il letargo?

L’ideale per assicurare un buon letargo alle nostre tartarughe domestiche è ricreare la condizione simile a quella che loro vivono in natura, monitorando temperatura e umidità per creare un letargo controllato.

Perché tutto funzioni al meglio bisogna:

  • Per prima cosa limitare il cibo finché, circa 10 giorni prima di mandarla in letargo, smetteremo di alimentarla. In questo periodo è sempre meglio lasciare comunque l’acqua a disposizione.
  • Riempire di terriccio, torba o corteccia una scatola di legno o plexiglass (nella quale avremo praticato adeguati fori per l’aria) ; poi mettere all’interno la tartaruga e coprirla con foglie secche.
  • Chiudere la scatola per ripararla da altri predatori (come i ratti) e riporla in un luogo della casa non riscaldato, per esempio la cantina o il garage. Consigliamo di inserire nella scatola un termometro: ci servirà per monitorare dall’esterno la temperatura, che ricordiamo deve rimanere tra gli 0 ei 10°C.
  • Se la temperatura scende sotto gli zero gradi, o sale sopra i 10, occorre spostare la scatola o, in alcuni casi, svegliare la tartaruga. Il periodo di letargo normalmente va da ottobre a marzo per il Nord Italia e si restringe ai soli mesi più freddi se si vive in regioni più calde.
  • Quando la temperatura esterna inizia ad essere più mite portare la tartaruga in superficie e fare loro qualche bagnetto tiepido.  Potremo così riportarle nel loro terrario o in giardino, lasciare a loro disposizione cibo fresco, acqua e fare un bagnetto tiepido al giorno fino al ripristino di appetito, defecazione ed urinazione.

per questo è fondamentale una visita pre-letargo in cui
il veterinario si accerterà dello stato di salute delle nostre amiche.

Quando letargo fa rima con veterinario

Quando le tartarughe domestiche vanno in letargo rallenta il loro metabolismo , e di conseguenza anche il funzionamento del sistema immunitario; in queste circostanze qualsiasi batterio, virus, parassita può crescere, proliferare e causare patologie anche gravi.
Proprio per questo è fondamentale una visita pre-letargo in cui il veterinario si accerterà dello stato di salute delle nostre amiche.

Sarebbe opportuno effettuare la visita nel mese di settembre cosi da portare un campione di feci per l’esame della carica parassitaria. In caso di necessità di
un trattamento antiparassitario sarà così possibile completarlo prima del letargo. Se la tartaruga non è in stato di salute ideale sarà opportuno evitare il letargo.
Una visita post letargo è indispensabile in tutti quei casi in cui l’animale fatica a riprendere tutte le funzioni organiche o in caso in cui si manifestino sintomi patologici; tra i più comuni i rumori respiratori, starnuti, muco dalle narici o lesioni su cute e/o carapace.
La tartaruga deve perdere durante il letargo al massimo il 10% del peso corporeo.

Tutto quello che avresti sempre voluto sapere sul letargo

E’ possibile far passare alle tartarughe il letargo in giardino?

Si, è il metodo più naturale. In questo caso la tartaruga si interrerà spontaneamente quando inizieranno le giornate fredde. Purtroppo con questo letargo non si può avere alcuna prevenzione sui cambiamenti climatici improvvisi e sui predatori (topi, talpe, corvi), ed è per questo che si consiglia invece un letargo controllato.

La tartaruga può saltare il letargo?

No, salvo per soggetti malati. Il letargo è una condizione fisiologica della vita della tartaruga che permette all’organismo il riposo per affrontare una nuova stagione di accrescimento e riproduzione. In caso non venga effettuato un solo letargo non succede nulla, a patto che la tartaruga venga tenuta nelle corrette condizioni di temperatura e habitat (lampada UVB, riscaldante).
Tuttavia se vengono saltati tutti i letarghi la tartaruga può andare incontro ad iperaccrescimento osseo e non sono escluse disfunzioni metaboliche.

La tartaruga sta iniziando il letargo ma continua a muoversi nella scatola. E’ normale?

Sì, probabilmente non sono ancora state raggiunte le temperature idonee al letargo. Negli ultimi anni a settembre fa ancora molto caldo e quindi le tartarughe ritardano il letargo; purtroppo non si può cambiare il clima e quindi non resta che assecondare il volere delle tartarughe e aspettare temperature più basse

Posso far fare il letargo in casa togliendo la tartaruga dal terrario riscaldato?

No, purtroppo si tratta di un errore molto comune. Se la tartaruga viene tolta dal suo terrario riscaldato rimarrà ad una temperatura di 18-20 °C e in uno stato di semi-letargo, in cui consumerà energie e grassi senza però assumerne di nuovi. Questo può determinare situazioni patologiche anche molto gravi.

La tartaruga si muove poco e non mangia da parecchi giorni, è in letargo?

No, se la temperatura non è tra i 2 e i 10°C la tartaruga non è in letargo. Si consiglia una visita immediata da un veterinario esperto per valutare le possibili cause di anoressia e letargia della tartaruga.