Ogni giorno i nostri animali di casa condividono con noi gli spazi più intimi. Ci leccano, ci baciano quando rientriamo da lavoro, spesso dormono addirittura nei nostri letti.
Vi è mai capitato in queste situazioni di condivisione di percepire un odore nauseabondo provenire dalle loro bocche?
Ad un veterinario viene subito in mente questa domanda, perché si tratta quasi sempre del primo e unico motivo che spinge le persone a portare i propri amici dal veterinario per un controllo orale. Ma attenzione: noi sappiamo che quando questa situazione si verifica, purtroppo, è già tardi.
Infatti l’odore sgradevole e’ il segnale di una forte infiammazione associata alla fermentazione batterica. Sapevate che nella bocca di uno dei nostri animali possono annidarsi fino a quattrocento, cinquecento specie diverse di batteri?
Questi organismi si replicano a dismisura nella cavità orale e sono causa delle cosiddette malattie dentali e parodontali.
Ecco come fanno:
Questo processo rende i denti mobili e, a lungo termine, ne causa la caduta.
Gravi infezioni dentali possono purtroppo portare anche a dolore intenso orale e a diffusione per via ematica dei batteri su organi vitali causando gravissimi problemi renali, polmonari e cardiaci in particolare.
Va inoltre sottolineato che questo processo e’ decisamente più’ rapido nei cani di piccola taglia.
Noi umani riusciamo a prevenire in modo efficace questi problemi grazie all’igiene orale quotidiana ed recandoci almeno una volta l’anno per una corretta detartrasi dal dentista.
I nostri animali, invece, oltre a non sentire la necessità di lavarsi i denti, sono soliti lamentarsi poco e convivere silenziosamente con questo problema. Questo è il motivo per cui ci accorgiamo sempre in ritardo che qualcosa non va.
Non si tratta affatti di una procedura di serie B! Comporta gli stessi rischi anestesiologici di un intervento chirurgico e va effettuata con determinate precauzioni:
Attenzione: non abbinare alla detartrasi altri interventi chirurgici per evitare diffusione batterica sui siti di intervento (una volta eliminato il tartaro le gengive sanguinano e attraverso le lesioni i batteri possono finire sui siti dell’intervento chirurgico portati dal flusso sanguigno!). E’ una pratica assolutamente da sconsigliare, meglio due anestesie o se possibile risolvere prima il problema piu’ importante.
Vale tutto quello che abbiamo detto riguardo al cane, anche se la deposizione di tartaro è piu’ lenta ed ha un’incidenza minore.
Nel gatto sono molto frequenti lesioni orali su base virale (calicivirosi), oppure su base linfoplasmacellulare o autoimmune.
Infiammazioni di questo tipo portano spesso ad intenso dolore ed alla caduta molto precoce di tutti i denti. E’ bene quindi durante la visita eseguire un controllo della bocca anche nei felini, sempre che essi siano d’accordo… le mani ovviamente le offre il vostro veterinario con il solito sprezzo del pericolo!
Direttore Sanitario della Clinica Veterinaria San Paolo e responsabile dell’area chirurgica
Master in Oncologia Veterinaria e Patologia Clinica Veterinaria
Oltre al suo lavoro ama la scrittura, le lingue straniere, gli anni Ottanta, gli scacchi, le auto, Dylan Dog.
Soprattutto è l’amico e custode di Belle.