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Gatti e cani in sovrappeso? Un approccio efficace coinvolge tutta la famiglia

Dott.ssa Alessia Candellone

I nostri amici a quattro zampe sono ormai parte delle nostre famiglie; e nelle famiglie si condivide tutto: affetto, abitudini, purtroppo anche i problemi.
L’obesità rappresenta una delle patologie metaboliche caratterizzate da maggiore incidenza nella popolazione umana, così come in quelle canina e felina. Lo stretto legame affettivo che si crea tra i proprietari e i loro animali da compagnia spesso finisce per coinvolgere anche scorrette abitudini alimentari. Nella pratica clinica quotidiana capita spesso di constatare che gatti o un cani in sovrappeso sono inseriti in un contesto familiare composto da individui che lottano per il raggiungimento del peso ottimale.

Di fronte al un problema condiviso, medici e veterinari hanno cominciato ad adottare strategie comuni nel tentativo di porre un freno al dilagare della malattia. L’approccio One Health (che tradotto significa “una sola salute”) affronta il problema di umani, gatti e cani in sovrappeso in un’ ottica di coinvolgimento globale del nucleo famigliare; ed è un successo!

Salute per tutti! Un obiettivo possibile, con un po’ di impegno.
A partire dai veterinari

Purtroppo la maggior parte dei proprietari tende a sottovalutare il problema, anche se ormai sappiamo per certo che l’eccesso di adipe corporeo influenza negativamente la salute, la durata e la qualità della vita.
I veterinari
, inoltre, hanno spesso difficoltà nell’instaurare un’interazione ed una comunicazione efficace con i proprietari quando si tratta di problemi di malnutrizione “in eccesso”. Per un clinico, infatti, e’ compito arduo e delicato comunicare ad un proprietario in sovrappeso come anche il proprio felino sia obeso .

Perché ci sono tanti gatti e cani in sovrappeso?

Vari e diversi tra loro sono i fattori di rischio individuati negli animali domestici come origine dell’eccessiva adiposità che caratterizza la malattia:

  • genetica
  • sterilizzazione
  • scarsa attività fisica
  • diete ad alto contenuto di grassi e carboidrati
  • ricorso esagerato a premi ed extras
  • alterazioni a carico del microbiota intestinale (ovvero l’insieme dei batteri che popolano l’intestino).

Numerosi studi hanno indagato le possibili cause di una eccessiva adiposita’ e le comorbidità che ne derivano (ad es. diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari, ortopediche, urinarie, etc…), senza arrivare a una conclusione univoca.
Se la causa deve essere ancora essere completamente chiarita un approccio multimodale e proattivo all’animale ed al proprio “compagno” umano è fondamentale per garantire una perdita di peso di successo. A partire da una corretta cultura ed informazione alimentare.

Un affare di famiglia

Le implicazioni negative del sovrappeso sulla salute si conoscono da tempo, e molti strumenti sono stati messi in campo per contrastare la diffusione di questo problema. Tuttavia non si registrano i successi sperati. Per questo è utile sviluppare un approccio nuovo al modo in cui si discute la questione del peso in eccesso in corso di consulenza clinica.
L’attenzione va alla salute totale: “salute a tutte le taglie”. Perché l’obiettivo primario dovrebbe essere la salute di tutti i pazienti, umani, felini e cani in sovrappeso. Parlare con i pazienti, promuovere una nuova cultura alimentare e cambiamenti nello stile di vita assicura notevoli successi; ma non è sempre facile.

La corretta comunicazione

La gestione del peso e la valutazione nutrizionale dovrebbero rappresentare parte integrante della visita clinica di ogni animale domestico. Tuttavia i veterinari sono spesso riluttanti a parlare di obesità e ad educare i clienti a riguardo. Convincere i clienti ad aderire ai programmi di riduzione del peso per gli animali domestici obesi può risultare difficile e questo rende molti professionisti insicuri nel comunicare ad un proprietario di pet come il proprio animale sia obeso. Temono che questa affermazione offenda, sconvolga o faccia arrabbiare il cliente, inducendolo a rivolgersi altrove. L’obesità, tuttavia, è una questione importante per gli animali domestici ed è una responsabilità professionale affrontarla come qualsiasi altra malattia grave.

Il riconoscimento dell’obesità da parte del team sanitario è di importanza vitale per iniziare la discussione. Ciò viene effettuato attraverso la pesatura periodica e l’assegnazione di un punteggio di condizione corporea (BCS). Inoltre, le informazioni sulla dieta (tipo, quantità e frequenza di alimentazione), sugli snacks e sull’esercizio devono essere accertate.

Considerato inoltre il forte legame emotivo esistente tra animale ed uomo (circa il 70% dei proprietari di pets vedono il loro animale domestico come un familiare!), la corretta comunicazione relativa all’obesità dovrebbe essere intrapresa sulla base della “fase di cambiamento” in cui si trovano, ossia dell’attitudine di una persona a cambiare direzione.

Alcuni studiosi suggeriscono il ricorso alla cosiddetta “Comunicazione basata sull’intervista motivazionale” (MICO): un approccio alla comunicazione tra paziente e cliente che si caratterizza come una conversazione terapeutica che utilizza uno stile di comunicazione orientato a favorire i cambiamenti comportamentali e lo stato di salute. L’obiettivo è quello di aumentare la motivazione intrinseca, impegnandosi in un’attività di interesse o soddisfazione personale o soddisfazione piuttosto che concentrarsi soltanto sulle conseguenze esterne.

Quando i clienti diventano motivati a far parte del team di assistenza sanitaria per la salute del loro animale domestico obeso saranno i migliori alleati nel mettere in pratica il piano di perdita di peso individualizzato ideato per loro. Numerose diete per la riduzione del peso sono attualmente disponibili per gli animali domestici; tuttavia, la sola dieta non è sufficiente per raggiungere l’obiettivo di perdita di peso desiderato. L’esercizio fisico è una componente importante dei programmi di perdita di peso e del mantenimento: l’aumento della spesa energetica, oltre a modificare il bilancio dell’energia, fornisce una perdita di peso più consistente e migliore nei cani in sovrappeso.
Ma ci sono benefici anche per la salute del proprietario dell’animale con cui l’attività viene condivisa. Questo esercizio, perché abbia successo, dev’essere definito e misurabile. Solo perché il cane o il gatto si recano nel cortile di casa non garantisce che l’esercizio sia sufficiente. Meglio prendere l’abitudine di fare passeggiate, e pianificarle in termini di tempo o di distanza, o praticare altri esercizi che devono pertanto essere prescritti nel dettaglio.

L’ approccio One Health: una strategia efficace per aiutare gatti e cani in sovrappeso

Negli ultimi 30 anni la diffusione dell’obesità sia nelle persone che negli animali è aumentata, nonostante gli sforzi profusi a riguardo . Gli interventi multi- componente (ad esempio dieta, attività fisica e strategie comportamentali) hanno dimostrato l’ottima efficacia nella promozione della perdita di peso. Tuttavia, il mantenimento a lungo termine, indipendentemente da come sia stata raggiunta tale perdita di peso, rimane spesso una delle maggiori sfide per la realizzazione di trattamenti efficaci.

Le difficoltà che emergono tutte le volte che si tenta di affrontare la questione sono legate principalmente alla complessità del problema. In ogni singolo paziente, umano o animale, l’eziologia dell’obesità implica infatti vari gradi di interazione tra genetica, biologia, ambiente e comportamento. Le barriere al successo sono sia di tipo mentale che fisiologico. Si ritiene infatti che le difficoltà nell’aderire, a lungo termine, ai regimi che promuovono la perdita di peso nei gatti o nei cani in sovrappeso siano alla base degli alti tassi di recidiva osservati nelle persone , sia che si tratti di interventi dietetici e / o di attività fisica.

Come funziona l’approccio “One health” nell’aiutare gatti e cani in sovrappeso?

Il principio alla base di un approccio One Health è la collaborazione interdisciplinare per promuovere la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente. Per quanto riguarda il ruolo specifico degli animali da compagnia, l’OHC (il comitato unico per la salute umana ed animale della WSAVA) ha proposto tre aree d’interesse, le prime due delle quali sono particolarmente applicabili alla lotta contro l’obesità in persone e animali. Usando la struttura dell’OHC per affrontare questa sfida possiamo adottare due approcci:

  1. sfruttiamo il potere del legame uomo-animale per promuovere stili di vita più sani per le persone e i loro conviventi
  2. utilizziamo ricerche cliniche comparative e transazionali per aiutarci a raggiungere strategie efficaci e risultati migliori nella prevenzione e nel trattamento dell’obesità.

Esiste indubbiamente un grande potenziale nell’impiegare un approccio One Health per il trattamento e la prevenzione di questa condizione.
Come sempre raggiungere questi risultati è più semplice quando si uniscono e si coordinano gli sforzi congiunti di un gruppo di individui che vedano nella sinergia di competenza tra diverse discipline scientifiche e mediche la chiave del successo. Le parti interessate avranno inoltre bisogno dei mezzi ed opportunità per comunicare e collaborare, includendo in questi anche le risorse materiali ed il finanziamento economico alla ricerca.

La nutrizionista: il professionista giusto per aiutare gatti e cani in sovrappeso

Proprio perché la collaborazione di differenti professionisti è la strada migliore per tutelare la salute di tutti opero da alcuni mesi presso la Clinica Veterinaria San Paolo, che desiderava così offrire un supporto in più al benessere di tutta la famiglia, compresi i suoi componenti a quattro zampe. Per ogni problema di sovrappeso non esitare a consultarmi. Sapremo trovare l’approccio giusto per centrare l’obiettivo di garantire ai tuoi amici una vita lunga e sana.