Spesso noi veterinari ci troviamo a rispondere a questa domanda…e la risposta è: no, non è normale! Se notate che il vostro cane o gatto urina e beve più del solito questo è un buon motivo per recarvi dal vostro veterinario. Il diabete mellito infatti è una patologia (ma non l’unica!) che può provocare sintomi come questi nel gatto e nel cane.
Il nome “mellito” viene dal latino mellitus cioè “dolce come il miele”: il diabete mellito è quindi una patologia metabolica in cui sono implicati gli zuccheri del sangue (glicemia). In caso di patologia questi sono troppo alti perché l’organismo non è in grado di utilizzarli normalmente per produrre energia a causa della carenza (assoluta o relativa) dell’ormone insulina.
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas la cui funzione principale è quella di mantenere entro valori normali la concentrazione del glucosio nel sangue.
Il diabete nel gatto e nel cane ha di solito cause differenti.
Nel cane si tratta per lo più di diabete cosiddetto di “tipo1”, caratterizzato dalla mancanza di produzione di insulina da parte del pancreas. Sono interessati cani di età variabile, tra 5 e 15 anni.
Nel gatto invece, come accade spesso anche nell’uomo e in particolare negli anziani, riscontriamo più di frequente diabete cosiddetto di “tipo 2”: l’insulina viene prodotta in quantità normale ma le cellule non riescono ad utilizzarla (condizione di “insulino-resistenza”). Sono interessati per lo più gatti adulti e anziani.
Oltre alla predisposizione individuale e di alcune razze i possibili fattori di rischio sono:
La diagnosi si basa sull’osservazione della combinazione tra differenti segni clinici:
È sempre bene valutare questi fattori insieme e non lasciarsi ingannare …. soprattutto dai gatti! A volte, infatti, lo stress al momento del prelievo può provocare un aumento anche marcato ma temporaneo dei valori di glucosio nel sangue!
Per questo per procedere ad una diagnosi è buona norma eseguire un “check-up completo” del nostro paziente: esami del sangue e delle urine approfonditi, ecografia addominale e radiografie del torace sono molto utili per individuare malattie concomitanti “occulte” che possono essere il fattore predisponente all’insorgenza del diabete.
Queste patologie, se non vengono diagnosticate e curate, possono rendere difficoltosa la stabilizzazione della malattia stessa.
La terapia si basa, sia nel cane che nel gatto, sulla somministrazione giornaliera di insulina e, in particolare nel gatto, sull’alimentazione corretta.
Nel caso dei cani l’insulina dovrà essere somministrata (a parte rare eccezioni) per tutta la vita dell’animale. Invece nel gatto per alcuni casi c’è possibilità di remissione dalla malattia e sospensione della terapia.
Seguire alcune semplici regole in modo costante e impostare una vera e propria routine giornaliera è importante e può semplificare la gestione da parte del proprietario e migliorare la risposta alla terapia.
Ecco le risposte alle più frequenti domande in merito:
L’insulina va conservata in frigorifero ed è molto importante utilizzare le siringhe apposite.
L’insulina va somministrata attraverso un’iniezione sottocutanea, preferibilmente ai lati del torace, la mattina e la sera (preferibilmente ogni 12 ore, mantenendo la stessa ora).
L’alimentazione dovrebbe essere specifica per pazienti diabetici ma è bene che sia il vostro veterinario a consigliarvi l’alimento più corretto nel caso particolare del vostro animale. Se possibile è preferibile comunque dividere la dose di cibo giornaliera in due pasti uguali da somministrare ogni 12 ore, appena prima dell’iniezione di insulina.
È importante che cani e gatti obesi raggiungano un peso normale attraverso la
dieta e un’adeguata attività fisica.
È consigliato sterilizzare le femmine appena possibile, specie se già colpite dalla patologia, poiché gli ormoni prodotti durante l’estro rendono difficile il controllo della glicemia.
Nel cane complicanze comuni nel lungo periodo sono lo sviluppo di cataratta (opacizzazione del cristallino dell’occhio che colpisce circa l’80% dei cani con diabete mellito) e nel gatto lo sviluppo di neuropatie (circa il 10% dei pazienti). Altre complicanze possono essere lo sviluppo di pancreatiti e infezioni delle vie urinarie ricorrenti.
Un’importante complicanza, in entrambe le specie, può essere lo sviluppo di chetoacidosi, una condizione grave che si manifesta con anoressia, vomito, grave abbattimento e richiede l’ospedalizzazione dell’animale.
Soprattutto nel primo periodo, al fine di impostare la dose di insulina corretta per ogni paziente, saranno necessari alcuni controlli presso il veterinario … e alcuni controlli a casa!
Dal veterinario verranno controllati i valori di glicemia, di fruttosamine e glucosio nelle urine ma è importante il ruolo del proprietario per capire se i segni clinici (aumento della produzione di urine, della sete, della fame e il peso) sono sotto controllo.
In genere serve qualche mese per ottenere un buon controllo della malattia … è importante quindi avere pazienza!
Il diabete è una malattia facilmente diagnosticabile che richiede però molta pazienza e impegno per la gestione terapeutica da parte del proprietario e del nostro amico a quattro zampe!
Seguendo le indicazioni del veterinario, un’alimentazione e un’attività fisica adeguate cani e gatti diabetici possono avere una buona prognosi e un’ottima qualità di vita!
Si laurea nel 2016 spinta dalla sua grande passione: la medicina interna dei piccoli animali, in particolare l’endocrinologia e la gastroenterologia.
Ama i cavalli e la montagna che vive a 360° facendo lunghe escursioni in compagnia dei suoi cani, canyoning e arrampicata.