Da sempre siamo abituati a recarci dal veterinario ogni anno per il richiamo del vaccino per il nostro cane o il nostro gatto.
Negli ultimi anni, tuttavia, sono stati condotti alcuni interessanti studi dai quali emerge che la frequenza di vaccinazione contro le malattie infettive può essere ridotta.
Anche le linee guida elaborate dalla WSAVA (World Small Animal Veterinary Association) sostengono che grazie a una corretta vaccinazione in cuccioli e gattini si crea una solida immunità. Quando ciò avviene gli anticorpi contro la maggior parte delle malattie infettive permangono nel circolo sanguigno a livelli tali da essere considerati protettivi per circa 3 anni.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come possiamo stabilire per quanto tempo sono davvero efficaci le vaccinazioni.
La WSAVA classifica i vaccini in base alla gravità delle malattie che prevengono. Abbiamo quindi vaccini
La WSAVA consiglia di eseguire la prima vaccinazione core non prima della 6°-8° settimana di vita del cucciolo. Prima infatti il cucciolo è protetto, dal momento che nel circolo sanguigno del cucciolo sono ancora presenti numerosi anticorpi materni trasmessi nelle prime ore di vita attraverso il colostro.
Alla prima somministrazione devono quindi seguire dei richiami vaccinali ogni 2-4 settimane fino ai 4 mesi di vita del cucciolo. Infine un ultimo richiamo si effettua intorno ai 6 o 12 mesi di vita. Conclusa questa prima tranche di vaccinazioni il cucciolo acquisisce una solida immunità che resisterà per molti anni senza necessità di eseguire ulteriori vaccinazioni.
Per quanto riguarda il richiamo del vaccino dopo l’anno di età, il consiglio è di vaccinare una volta all’anno contro le malattia batteriche (ad esempio contro la Bordetella, spesso responsabile delle stizzose tossi autunnali, e contro la Leptospirosi, una malattia che può essere trasmessa anche all’uomo e che trova nei roditori il principale veicolo di diffusione) mentre per i vaccini core sarà necessario un richiamo ogni 3 anni.
I vaccini considerati core nel gatto sono quelli contro i virus della panleucopenia felina, l’Herpesvirus felino e il Calicivirus.
Anche per i gattini valgono le stesse indicazioni che abbiamo fornito per i cuccioli: iniziare con il primo vaccino non prima delle 6-8 settimane di vita ed effettuare un richiamo vaccinale ogni 2-4 settimane fino ai 4 mesi di vita del gattino. Seguirà infine un ultimo richiamo ai 12 mesi di vita del gattino.
Per i richiami, la WSAVA divide i gatti in soggetti ad alto e basso rischio:
Per i soggetti a basso rischio il consiglio è di eseguire una vaccinazione di richiamo ogni 3 anni. Proprio in questo caso è importante, quindi, eseguire una visita annuale e magari ricorrere ad un test anticorpale che ci confermi il persistere dell’immunità del paziente. Questo passaggio è necessario perché anche i gatti di casa potrebbero avere bisogno di ricovero e degenza, trovarsi magari malati in clinica con basse difese immunitarie e vicini ad altri animali.
Invece per i gatti che escono e hanno contatti con altri è consigliata una vaccinazione di richiamo annuale contro Herpesvirus e Calicivirus e ogni 3 anni contro la panleucopenia felina.
Merita un discorso a parte la vaccinazione contro la leucemia felina (FeLV): anche se questo vaccino è classificato come non core alle nostre latitudini risulta fortemente consigliato per tutti i gatti che hanno possibilità di uscire all’esterno. Per garantire una corretta immunità sono necessarie 2 dosi di vaccino somministrate a 2-4 settimane di distanza, a partire da non prima delle 8 settimane di età.
Oggi esistono dei test anticorpali per la determinazione degli anticorpi nei confronti di Parvovirus, Calicivirus ed Herpesvirus nel gatto e per Cimurro, Epatite infettiva e Parvovirosi nel cane. Per eseguire il test basta un prelievo di sangue.
Lo scopo di questi test è valutare lo stato di immunità dei cani e dei gatti riguardo agli agenti patogeni: li usiamo per determinare il titolo di IgG ( = immunoglobuline, ovvero anticorpi) prima e dopo la vaccinazione e valutare così la durata dell’immunità.
In pratica questi test ci aiutano
Infine due precisazioni: la prima è che non ci sono evidenze circa la potenziale pericolosità della ripetizione annuale della vaccinazione anziché la sua ripetizione ogni 3 anni, salvo per quei soggetti in cui sia nota una sensibilità agli antigeni virali/batterici o agli eccipienti della preparazione vaccinale che viene inoculata.
Questo significa che, salvo casi particolari, non è pericoloso per i nostri animali ripetere la vaccinazione anche con maggior frequenza di quanto necessario. Tuttavia, come ricordano le linee guida stabilite dalla WSAVA, ogni scelta in quest’ambito dev’essere valutate dal Medico Veterinario di caso in caso e non ci sono procedure standard che valgano in assoluto per tutti.
Il ricorso ai test anticorpali è uno strumento molto utile per valutare in modo più approfondito lo stato di salute dei nostri amici animali, l’efficacia delle vaccinazioni fatte e la necessità di ricorrere a un richiamo. In questo senso il rapporto con il vostro medico veterinario è sempre determinante, proprio perché può darvi indicazioni specifiche riguardo alle esigenze di ogni singolo paziente e tutelarne così al meglio il benessere.
Responsabile medicina generale e preventiva. Veterinaria di grande competenza, i suoi campi di interesse vanno dalla dermatologia alla parassitologia, dall’oncologia alla medicina interna. Le piacciono i viaggi, la campagna e la montagna; come potrebbe non amare l’Irlanda?