Il cioccolato (chi non ne ha in casa?) è uno degli alimenti più pericolosi per il cane. Nel caso di questo alimento non ci sono occhioni teneri che tengano. Dobbiamo vigilare per evitare che i nostri cani ne ingeriscano anche solo un pezzetto: per loro si tratta di un vero e proprio veleno.
In quest’articolo vi spiego quali sono i motivi e cosa fare per evitare avvelenamenti.
La tossicità del cioccolato è dovuta al contenuto di teobromina (3,7-dimetilxantina) – il principale alcaloide della pianta del cacao- ed, in minor quantità, di caffeina (1,3,7-trimetilxantina). I cani non possiedono gli enzimi necessari per metabolizzarli, così si accumulano per diverse ore nell’organismo ed agiscono come tossici.
La dose tossica di teobromina nel cane è di 100-150 mg/kg. Il cioccolato al latte ne contiene 154 mg/100 g. Quindi il cioccolato al latte ha un potenziale tossico inferiore rispetto al cioccolato semi-fondente, che ne contiene 528 mg/100 g, e al cioccolato fondente che ne contiene 1365 mg/100 g.
Questi ultimi due tipi di cioccolato, avendo maggiori quantità di teobromina, possiedono un potenziale da tossico a moderato e sono pericolosissimi anche per i cani di taglia medio-grande.
Ma i rischi non si limitano alla presenza di teobromina e caffeina. Infatti gli alimenti che contengono il cioccolato presentano anche un tenore lipidico particolarmente alto. Questo costituisce un ulteriore pericolo per i cani: l’assunzione di un pasto ricco di grassi può causare una pancreatite acuta, evento che può mettere a rischio la vita dell’animale ed evolvere anche in forma cronica. La pancreatite cronica determina insufficienza della porzione esocrina di tale ghiandola e/o distruzione delle insulae pancreatiche, causando una patologia chiamata diabete mellito.
Chiama immediatamente il tuo veterinario: saprà dirti cosa fare in base al tipo di cioccolato ingerito, al peso del tuo cane e valuterà come intervenire in base al tempo trascorso dall’ingestione.
Se il tuo cane ingerisce circa 28 grammi di cioccolata per kg di peso, devi immediatamente portarlo al pronto soccorso veterinario, perché si tratta di una dose potenzialmente fatale.
Se il cane è un cucciolo, è meglio in ogni caso portarlo subito al pronto soccorso veterinario.
Quali sintomi può presentare il mio cane?
1. nessuna sintomatologia | 2. Vomito e diarrea | 3. tachiaritmie | 4. Tremori e convulsioni | 5. Esito potenzialmente fatale |
È davvero difficile ed alquanto raro conoscere il quantitativo esatto ingerito dal cane, soprattutto se Fido ne ha approfittato mentre eravamo fuori casa. Tuttavia in caso di avvelenamento da cioccolata la quantità è un dato importante.
Una piccola quantità di cioccolato causerà al vostro cane solamente un disturbo allo stomaco. Probabilmente rigetterà o avrà la diarrea. Tuttavia una quantità maggiore comporterà effetti collaterali più seri.
Un cane di grande taglia può consumare una quantità maggiore di cioccolato di uno di piccola taglia, prima di accusare gli effetti indesiderati. Inoltre, vale la pena ricordare che differenti tipi di cioccolato contengono differenti livelli di teobromina. Cacao, cioccolato e cioccolato fondente contengono il più alto tasso mentre il cioccolato al latte e il cioccolato bianco il più basso.
Non occorre allarmarsi troppo se il vostro cane ha mangiato un cioccolatino o vi ha aiutati con l’ultimo rettangolo della vostra tavoletta, perché questa quantità non contiene una dose di teobromina sufficientemente pericolosa per lui. Mentre se avete un cane di piccola taglia che ha mangiato una scatola di cioccolatini, è consigliabile portarlo immediatamente dal veterinario. Anche nel caso di una qualsiasi quantità di cioccolato al latte, meglio non rischiare e prendere delle precauzioni. Assumere anche solo una piccola quantità di cioccolato fondente può avvelenare un cane data l’alta quantità di teobromina che contiene.
Come principio generale, essendo una tossicità dose-dipendente, con pari quantità di tossico ingerito, un cane di piccola taglia sarà più a rischio di sviluppare gravi sintomi neurologici e/o cardiaci rispetto ad un cane di grossa mole.
Il contenuto di teobromina in 100 gr di cioccolato viene riportato in tabella:
Tipo di cioccolato | Quantità di teobromina (mg) |
Cioccolato fondente amaro | 2057 |
Ciccolato fondente | 426 |
Cioccolato al latte | 205 |
Possiamo provare a dare un’idea della quantità tossica con degli esempi:
I segni clinici solitamente si presentano tra le 6 e le 12 ore dall’ingestione.
L’insorgenza dell’ intossicazione a base di teobromina è in gran parte dei casi caratterizzata da una forte iperattività.
Nella fase iniziale la sintomatologia include :
In seguito può poi evolversi con:
Altri possibili effetti:
Come abbiamo già notato, inoltre, a causa dell’alto contenuto di grassi di molti prodotti a base di cioccolato un’altra possibile conseguenza dell’ingestione di questi alimenti è l’insorgenza di pancreatite acuta. Si manifesta di solito 24-72 ore dopo l’ingestione con la comparsa di sintomi come vomito incoercibile, forte dolore addominale e diarrea.
La morte è generalmente dovuta alle aritmie cardiache o all’insufficienza respiratoria e può sopraggiungere entro 6-24 ore dall’ingestione o entro qualche giorno.
La caffeina e la teobromina potrebbero essere riassorbite anche dalla vescica; per questo motivo può essere indicato posizionare un catetere urinario negli animali che manifestano segni clinici di grave entità.
Nei casi più gravi, i segni clinici possono persistere persino fino a 72 ore dall’assunzione del tossico, a causa della lunga emivita della teobromina nell’organismo dei cani (17,5 ore e più).
Si consiglia di evitare la somministrazione di corticosteroidi perché potrebbero interferire con l’eliminazione delle metilxantine. Fenomeni di esacerbazione di patologie cardiache preesistenti o coagulopatia intravascolare disseminata rappresentano eventuali complicazioni e vanno trattate di conseguenza.
La prontezza, in tutti i casi di intossicazione, è fondamentale e questo riguarda anche il cioccolato: per la teobromina infatti non esiste antidoto.
L’unico modo per eliminare la sostanza tossica è agire entro 2 ore dall’ingestione: portare quanto prima il cane dal veterinario per ridurre, se possibile, l’assorbimento delle sostanze velenose attraverso il vomito (provocato con farmaci che agiscono quasi immediatamente) e per contrastarne gli effetti tossici.
Dopo la decontaminazione – con paziente cosciente attraverso l’induzione del vomito o con la lavanda gastrica- possono essere somministrate dosi ripetute di carbone attivo (ogni 4-6 ore, a seconda dei casi), seguito da un purgante salino (che, alla dose di 1-4 g/kg per via orale, può ridurre significativamente l’emivita della teobromina).
Provocare il vomito entro le 2 ore dall’ingestione è il trattamento convenzionale di questa intossicazione. Se però sono ormai trascorse oltre due ore dall’ingestione non è utile far vomitare il cane, poiché avrà già assorbito le sostanze tossiche. Il protocollo fondamentale della terapia d’urgenza in questa condizione si baserà su supporto respiratorio e cardiocircolatorio, controllo della funzionalità renale e gastrointestinale, controllo dell’equilibrio idrico, elettrolitico ed acido-basico, terapia sintomatica e monitoraggio del paziente intossicato. Per questo si rende spesso necessaria l’ospedalizzazione.
In seguito ad un trattamento adatto e tempestivo dell’intossicazione da cioccolato, la maggior parte dei cani fortunatamente recupera completamente.
Quindi è di particolare importanza anzitutto vigilare perché i nostri cani non possano in alcun modo arrivare al cioccolato, anche quando non possiamo sorvegliarli. Poi contattare il più rapidamente possibile un medico veterinario se sospettiamo che ne abbiano ingerito.
Al contrario è meglio evitare qualunque tipo di manovra o iniziativa propria se non guidata dal medico, perché potrebbe peggiorare la situazione.
Si occupa di Malattie
infettive, Profilassi e Polizia veterinaria