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Microchip per cani, gatti e furetti: come funziona l’Anagrafe Animali d’Affezione

Dott.ssa Erika Valieri

Quando decidiamo di accogliere un animale da compagnia di solito ci impegniamo anzitutto nel preparare un ambiente ideale all’interno della sua nuova casa e ci preoccupiamo di svolgere un check up completo delle sue condizioni di salute.
Di rado pensiamo che è altrettanto importante occuparci di alcune “incombenze” burocratiche per tutelare al meglio il benessere di questo nuovo componente della nostra famiglia. In alcuni casi, come il microchip dei cani, queste pratiche sono addirittura un obbligo.
​Per questo è importante conoscere quali sono le principali pratiche da espletare nei vari momenti che accompagneranno la convivenza con il nostro pet, a chi rivolgersi e perché sono tanto importanti.

Cos’è l’anagrafe degli animali d’affezione

L’Anagrafe degli Animali D’Affezione (ex Anagrafe Canina) è una banca dati che raccoglie le informazioni relative all’identificazione di cani, gatti, furetti e dei loro proprietari.
​Ogni Regione gestisce la propria anagrafe a cui possono accedere soltanto i veterinari operanti sul territorio di competenza della stessa.

Esiste poi l’Anagrafe degli Animali d’Affezione nazionale, in cui confluiscono i dati inviati dalle singole Regioni. Tuttavia i cittadini ed i veterinari “privati” possono consultare questa anagrafe solo per risalire al luogo in cui è stato registrato l’animale. Per avere informazioni riguardo al proprietario occorre rivolgersi all’anagrafe regionale competente.

Per i cani già dal 1991 è obbligatorio registrare all’Anagrafe degli Animali d’Affezione tutti i soggetti presenti sul territorio italiano.
Invece per gatti ed i furetti la registrazione è obbligatoria solo se c’è necessità di condurli all’estero. Altrimenti è possibile effettuare un’iscrizione su base volontaria.

Esistono poi anche le cosiddette “banche dati private” a cui ci si può registrare su base volontaria:

  1. Anagrafe Nazionale Felina realizzata dall’ANMVI
  2. Anagrafe dei Conigli realizzata dall’AAE-Conigli ONLUS

Come si identificano gli animali da compagnia? Il microchip per cani gatti e furetti

Il microchip a partire dal 2004 è l’unico metodo di identificazione riconosciuto.

Cos’è il microchip?

​Si tratta di un dispositivo di materiale inerte (vetro biocompatibile) di dimensioni simili ad un chicco di riso, che viene applicato a livello del sottocute del collo sinistro.
​Prima del 2004 l’identificazione dei cani poteva avvenire anche tramite l’applicazione di un tatuaggio a livello dell’interno coscia (una pratica decisamente più dolorosa).

Il microchip contiene un trasmettitore GPS?

Questa è una delle domande che ci sentiamo porre più di frequente, quindi è importante fare chiarezza. Il microchip NON contiene un dispositivo GPS, ma soltanto un codice a 15 cifre tramite il quale sarà possibile identificare l’animale ed il suo proprietario.

Come viene letto il microchip?

La lettura del microchip può essere effettuata tramite appositi lettori da medici veterinari sia privati sia operanti nelle ASL competenti per territori e dai vigili urbani.

Qual’è la procedura per l’applicazione del microchip ai cani?

Per legge l’applicazione del microchip nei cani deve essere richiesta dal proprietario o dal detentore della cucciolata entro i 60 giorni di vita dei cuccioli.
La pratica può essere effettuata dai medici veterinari del Servizio Veterinario dell’area A dell’ASL competente per ogni singolo territorio oppure da medici veterinari liberi professionisti autorizzati. Il medico veterinario che effettua l’applicazione del microchip provvede alla registrazione presso l’Anagrafe degli Animali d’Affezione e consegna al proprietario il certificato di identificazione.

Qual’è la procedura per l’applicazione del microchip a gatti e furetti?

Per quanto riguarda i gatti ed i furetti la legge non mette vincoli riguardo all’età in cui effettuare identificazione tramite microchip. Per queste specie l’applicazione del microchip si rende obbligatoria solo nel caso in cui si voglia condurre l’animale all’estero ai fini di ottenere il passaporto.

Cosa fare quando si acquisisce un animale da compagnia

Se il nuovo componente della nostra famiglia è già identificato con microchip quello che dobbiamo fare dal punto di vista burocratico rientra in questi tre casi:

  1. Animale identificato nella stessa regione in cui avviene l’acquisizione:
    in questo caso è sufficiente compilare un apposito modulo di cessione con i dati e le firme sia del vecchio sia del nuovo proprietario. Quindi andrà inviato entro 15 giorni all’Anagrafe degli Animali D’Affezione regionale insieme con una copia dei documenti di identità di entrambi i firmatari.
  2. Animale identificato al di fuori della regione in cui risiede l’acquirente:
    in questo caso è necessario inviare all’Anagrafe degli Animali D’Affezione regionale entro 15 giorni dalla data dell’acquisizione un modulo compilato e firmato dal nuovo proprietaerio e da un veterinario. Il modulo deve essere accompagnato dalla copia dei documenti di identità, del certificato di cessione da parte del precedente proprietario e del certificato originale di identificazione (rilasciato dalla precedente ASL).
  3. Animale identificato all’estero:
    un cane che proviene dall’estero deve sempre avere il proprio passaporto, in cui sono riportati il numero di microchip e la vaccinazione contro la rabbia. Quest’ultima deve essere stata effettuata con almeno 21 giorni di anticipo rispetto all’ingresso in Italia.
    Per animali provenienti dai Paesi extra – UE è necessario anche un foglio che attesta la verifica del titolo anticorpale nei confronti della rabbia. Il nuovo proprietario dovrà quindi presentare in Anagrafe degli Animali d’Affezione l’allegato 2, il passaporto e la copia dei documenti di identità.

Vi ricordiamo che sono vietate:

  • la cessione, la vendita ed il passaggio di proprietà di cani non identificati e registrati presso l’Anagrafe degli Animali D’Affezione.
  • la cessione di un cucciolo prima dei 60 giorni di età.

Cosa fare in caso di smarrimento o ritrovamento

In caso di smarrimento se il nostro animale è identificato con microchip bisogna fare una segnalazione al Corpo di Polizia Municipale competente per il comune dove è detenuto solitamente l’animale entro 3 giorni dall’evento.
​Bisogna inoltre compilare un apposito modulo, che può essere inviato anche all’Anagrafe degli Animali d’Affezione. Per quanto riguarda la regione Piemonte la procedura di segnalazione di smarrimento si può effettuare anche attraverso il sito internet dedicato.

Se invece sospettiamo che si tratti di un furto bisogna sporgere denuncia presso una stazione dei Carabinieri ed inviare una copia della stessa all’Anagrafe degli Animali d’Affezione.

Nel caso in cui, invece, in cui ritroviamo un cane vagante siamo obbligati per legge a fare segnalazione al Corpo di Polizia Municipale competente per il Comune in cui è stato ritrovato. In questo caso non è possibile trattenere con sé l’animale. Sarà il personale del Corpo di Polizia Municipale ad occuparsi di contattare gli enti preposti, da cui il proprietario potrà essere contattato in seguito alla lettura del microchip del cane.

Cambio di residenza

Il cambio di residenza, se comporta anche un cambio di domicilio dell’animale da compagnia, deve essere sempre segnalato entro 15 giorni al Servizio Veterinario dell’ASL di competenza, compilando un modulo ed allegando allo stesso una copia dei documenti di identità.

Viaggi all’estero: il microchip per cani gatti e furetti è necessario per ottenere il passaporto

In base ad un Regolamento Europeo del 2013 tutti i cani, i gatti ed i furetti devono essere accompagnati da un apposito passaporto per potere essere condotti all’estero .

Soltanto il Servizio Veterinario dell’ASL può rilasciare questo documento. Per ottenerlo sono necessarie le seguenti pratiche:

  • Identificazione dell’animale tramite microchip ed iscrizione dello stesso nell’Anagrafe degli Animali d’Affezione.
  • Vaccinazione della rabbia dopo aver effettuato l’applicazione del microchip. L’ASL potrà rilasciare il passaporto dopo almeno 21 giorni da tale vaccinazione

Attenzione! Vi sono poi dei requisiti particolari in base allo Stato estero in cui ci si vuole recare. Ad esempio, quasi tutti gli Stati Extra UE richiedono un esame per la titolazione del vaccino contro la rabbia ed alcuni richiedono anche un trattamento antiparassitario specifico poco prima della partenza. Quindi, prima di intraprendere qualsiasi viaggio all’estero, vi consigliamo di informarvi accuratamente delle normative vigenti nello Stato in cui vi state per recare (ad esempio tramite le apposite sezioni presenti sui siti delle ambasciate e dei consolati).

Decesso

Nel momento in cui, purtroppo, si verifichi il decesso di un animale da compagnia regolarmente identificato tramite microchip il proprietario è tenuto ad inoltrarne la segnalazione all’Anagrafe degli Animali d’Affezione entro 15 giorni dall’evento. Tale segnalazione può essere effettuata tramite l’invio di un modulo apposito (allegato 7) oppure, in Piemonte, tramite un apposito sito internet .

Veterinario e anagrafe

Anche nell’identificazione dei nostri animali d’affezione, quindi, nell’applicazione del microchip e nella gestione dei documenti che consentono la loro circolazione il ruolo del medico veterinario è quello di un importante alleato nell’assicurare benessere e serenità. Per qualsiasi informazione riguardo a queste tematiche scrivi alla Clinica.

Il cane può rimanere asintomatico per molto tempo, anche per anni. L’insorgenza della malattia infatti è per lo più di tipo cronico e porta a sintomi progressivi.
La gravità dei sintomi dipende dalla gravità dell’infestazione (quanti parassiti adulti e di che dimensioni sono presenti nel paziente) e dalle dimensioni del paziente stesso (in animali di piccole dimensioni anche infestazioni di minore entità sono in grado di dare sintomi più gravi e a più rapida evoluzione).

Ecco alcuni tra i sintomi causati dalla filariosi che possiamo riscontrare nei nostri cani:

  • Intolleranza all’esercizio ed affanno durante l’attività fisica, calo delle prestazioni (questi sintomi sono più evidenti in cani da lavoro o sottoposti ad intensa attività fisica)
  • Tosse
  • dispnea, cioè difficoltà a respiratore, da lieve a grave
  • Dimagrimento cronico
  • Episodi di sincopi (svenimenti), soprattutto durante o dopo l‘esercizio fisico.
  • Insufficienza cardiaca congestizia destra: patologia cardiaca grave in grado di dare anche ascite (raccolta di liquido in addome) e formazione di edemi periferici
  • Ipertensione polmonare
  • Anemia ed emolisi (rottura dei globuli rossi)